Pollicino a Forcella Grande

Avete presente la fiaba di Charles Perrault di nome Pollicino? Forcella Grande ne sarebbe l'ambientazione perfetta! Varcarne i confini salendo dal Rifugio San Marco è sentirsi Pollicino che abbandonato più volte nel bosco con i suoi fratelli, giunge a casa dell'orco divoratore di bambini. Mattino, prati verdi, massi erratici, cielo azzurro, curiosità assoluta, stupore infantile, occhi sgranati, sensazione di ritrovarsi piccolissimi in un mondo di giganti, bocconi di quel panino preso al rifugio che doveva saziare la fatica, diventano briciole in pancia, Torre Sabbioni, la moglie dell'orco, che accoglie ma avverte...il Sorapiss è goloso di bambini o di quanti si sentono tali!  E nonostante tutto ritrovarsi tra le sue ginocchia sulle bianche lastre di roccia su cui poggia il Bivacco Slataper. Fuggire? Certo, ma questo è  discendere lungo gli strapiombi della ferrata Berti e percorrerne i fianchi lungo la Cengia del Banco. O semmai correre bassi tra i mughi e le cenge del Sentiero Minazio, silenziosi come il sonno. Ma giunti al Lago del Sorapiss,  sazi di fatica, non potremmo che ritrovarci a specchiarci nel turchese irreale di un'altra fiaba, altrettanto accattivante.

No, non vi narrerò nient'altro: vi narrerò semmai come raggiungere Forcella Grande; il finale lo scriverete voi, sia che vogliate avventurarvi lungo i sentieri della storia, sia che vi concediate di crogiolarvi al sole, sotto bianche pareti, distesi sull'erba, ad ascoltare racconti avventurosi narrati dai fili della vostra immaginazione.

Il Sorapiss da Forcella Grande _ a destra Torre dei Sabbioni _ photo @giuseppeghedina.com

Salendo al Bivacco Slataper _ sullo sfondo Costa Bel Pra _ a destra Cima Bel Pra e Torre dei Sabbioni _ photo @giuseppeghedina.com

Il bivacco Slataper _ photo @giuseppeghedina.com

Da San Vito di Cadore si raggiunge il parcheggio della seggiovia San Marco; l'impianto vi porterà al Rifugio Scotter Palatini m.1580. Da qui in poco tempo lungo il sentiero 226 si raggiunge la radura del Rifugio San Marco 1823m. La staccionata, il piccolo orto, il grande prato dietro il rifugio, un caffè e un enorme panino da mettere in tasca. Il sentiero 226 prosegue prima nel bosco, un unica attenzione va fatta nel superare un canale ghiaioso; poi la vista si apre sul Pelmo e sull'intera valle del Cadore. Non appena lo sguardo ritrova i piani si apre la meraviglia di Forcella Grande 2255m.